E’ stato inaugurato il 2 luglio scorso l’asilo di Ainkawa2 promosso da FOCSIV, non appena terminati i lavori di adeguamento dei locali, che hanno consentito la realizzazione di spazi idonei ad accogliere circa 80 bambini presenti nel campo profughi di Erbil.
Gli sviluppi delle condizioni degli sfollati non conoscono sosta e sono in continuo aumento e divenire. Le continue e drammatiche migrazioni comportano nuove necessità di aiuto ed ulteriori sfide per Focsiv.
Una grande miglioria che in questi giorni sta prendendo piede è la ristrutturazione del servizio delle distribuzioni. Si sta predisponendo un piano di esecuzione preciso e puntuale, più organizzato rispetto a quanto successo finora per le distribuzioni, che permette a FOCSIV di essere l’unica ONG a fornire in modo costante i pannolini per un certo numero di bambini. Questo è dovuto anche alla nostra lunga permanenza in loco che permette una migliore pianificazione del campo. La nostra organizzazione è diventata basilare ed è stata apprezzata anche dai diversi Organismi della grande famiglia (OCHA, UNHCR e UNICEF), che fanno riferimento a noi anche per le loro necessità impellenti.
Un importante ambito in cui stiamo operando è l’installazione dei containers che presto diventeranno l’asilo e il centro di formazione per la FOCSIV, nell’ambito del grande insediamento di 1000 containers. Tutto questo è stato possibile grazie all’investimento provvidenziale di Cor UNUM che, con la propria donazione, ha reso possibile un grande cambiamento e a cui vanno i nostri sentitissimi ringraziamenti.
Un notevole cambiamento del progetto in corso riguarda l’impostazione del nostro, ormai famoso, Gruppo Alby Boom Boom, sospeso in questi giorni, è in attesa di una riprogrammazione da parte dell’UNICEF; dalle eventuali scelte che verranno prese in questi giorni dall’organizzazione dipenderà la gestione di momenti di ricreazione per moltissimi bambini.
Nei campi gestiti dalla Chiesa stanno emergendo molte difficoltà. In Ankawa Mall si é parlato prima di scabbia, ma ora credo sia una epidemia di morbillo, molto più grave. Ieri una forte rivolta delle donne. Chiedevano di trasferire le loro famiglie in luoghi più sani e meglio gestiti. Read More
Sono giorni intensi questi, dovuti agli sviluppi che il sistema di assistenza umanitaria delle Nazioni Unite sta proponendo. Le organizzazioni UN stanno cercando nuovi finanziamenti e sperano di ridurre i costi, migliorando l’impatto delle loro attività, ma per ora continua a vincere solo la burocrazia interna.
Durante la consegna dei pannolini alla comunità di Yazidi presso la scuola Ashter, seguita dalla ricreazione dei bambini, i responsabili hanno fatto emergere due cose importanti:
Recenti rapporti sulla situazione della Protezione dell’Infanzia stilati nei campi anche fuori Erbil stanno facendo emergere una situazione di aggravamento della condizione psicoattitudinale delle persone ospitate con effetti che ormai si vedono anche nei bambini.
Fin dall’inizio della nostra azione si riscontrava la necessità di dare speranza, di consolare chi sentiva la perdita della propria casa come un dolore che doveva prima o poi redimersi con un ritorno. Quanto si sta vivendo oggi, in un ambiente che è chiuso negli angusti spazi abitativi degli sfollati, ma che resta totalmente aperto alle notizie di ogni genere e da ogni lato del globo, tende ad azzerare le speranze del ritorno a casa tanto agognato.
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