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135.000 EURO RACCOLTI GRAZIE AI LETTORI DI AVVENIRE

Continua l’impegno di FOCSIV e dei suoi Soci al fianco delle popolazioni in fuga.

Costruire la pace tra chi la guerra non l’ha mai voluta, questa la “missione” della seconda campagna promossa da FOCSIV ed Avvenire a sostegno dei profughi del Kurdistan iracheno; ed è grazie alla generosità dei lettori che si consolida l’impegno di FOCSIV nelle regioni di Erbil e Kirkuk volto ad assicurare spazi di serenità e sicurezza ai più giovani, a condividere cibo, generi di prima necessità e medicine, e si estende anche in Siria e Libano, insieme ai Soci Focsiv FMSI e Fondazione Buon Pastore.

Erbil, arrivano altri profughi

Domenica altre 47 famiglie, giunte da pochi giorni ad Erbil dal deserto dell’Anbar, hanno ricevuto un pacco con generi alimentari e kit igienico sanitari dal team Focsiv. È una goccia di umanità, per questa nuova schiera di senza nome, scappati rocambolescamente al fronte di Ramadi.

L’arrivo del nuovo anno ad Erbil

Cari Amici,

Se da Erbil si dovesse giudicare il nuovo anno dal suo avvio, si potrebbe affermare che vivremo un grande intreccio di emozioni per la buona e la cattiva sorte di cose, persone e fatti, in parte attesi, in parte sperati, in parte inaspettati, che potranno modificare le vite di persone, comunità e di paesi interi.

A vedere la recita di Natale dei bimbi di Erbil, il Presidente del Senato Piero Grasso

Il giorno di Natale è già un giorno particolare, con semplicità lo abbiamo fatto diventare speciale. Siamo andati a trovare le maestre e tutti i nostri collaboratori nelle loro case ovvero nei loro container.

Galantino in kurdistan tra i profughi

Dal 6 dicembre, monsignor Nunzio Galantino è nel Kurdistan iracheno per una missione che si concluderà mercoledì 9 e che avrà il suo momento più alto martedì con l’inaugurazione di un’Università a Erbil.

Progetti ONU quasi “in rosso”

Il generale inverno avanza: ormai sulle montagne sopra Dohuk è comparsa la neve e l’altra notte, per la prima volta, la temperatura è andata sotto lo zero. Sarà il secondo Natale nei campi di Ankawa e di tutto il Kurdistan per oltre un milione di profughi, di cui120mila cristiani scappati fra giugno e agosto del 2014 dal Daesh. Solo l’inverno, però, sembra voler arrivare veloce: non certo imminente sembra l’attesa svolta sul terreno, mentre la macchina degli aiuti rischia una drammatica implosione.

Continua la sofferenza degli sfollati. Proseguono le nostre azioni per alleviarla.

Il Natale si avvicina, ma il clima resta teso, i bisogni degli sfollati drammaticamente costanti, e le speranze ed i sogni tristemente inadeguati.

Erbil, a «scuola di speranza» per scacciare l’incubo Daesh

Superare il trauma, ricostruire relazioni positive, ridare fiducia. Le chiamano «attività ponte» per far superare l’«inevitabile senso di rottura », spiegano i responsabili dell’équipe giunta dall’Italia. Ridare senso e ordine ai ricordi e alle emozioni, soprattutto quelle di bambini che ormai da oltre 15 mesi bivaccano in quelle scatole di sardine che sono state le microstanzette di Ankawa Mall, e ora i mille container di Ankawa 2. Ricordi di una fuga nella notte, e racconti di violenze dei “diavoli neri” del Daesh.

Accade a Kirkuk

Un presente sempre più complesso come a Kirkuk, una città contesa e presa d’assalto da quasi 400.000 sfollati tra curdi e arabi. Una città in cui l’autorità civile ha deciso di imporsi sulla presenza dell’UNICEF, non ritenendo sufficienti gli interventi umanitari realizzati.

Ricostruire la propria casa in un container.

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,

non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

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