Aggiornamento da Dibaga: il campo che da speranza a 7.000 sfollati - Emergenza KURDISTAN

DSC01178 0

Cari Amici,

La sensazione più intensa che si percepisce, è il duplice senso dell’immobilità: da una parte, la pesante aria surriscaldata dell’estate con gli effetti del Ramadan che attutisce tutti i sensi, dall’altra la continua variabilità degli eventi che succedono intorno a noi.

Viviamo con, e siamo parte di, una società che sta man mano assumendo una sua nuova caratteristica, andando incontro a sempre nuovi motivi di angoscia e tensione.

Due giorni fa abbiamo distribuito centinaia di pannolini e decine di lattine di latte in polvere agli infanti e bambini che si trovano nel campo sfollati di Dibaga.
Il campo è stato installato recentemente e raccoglie, sotto capannoni in plastica, i fuggiaschi dall’area di Makhmur, dove si stanno svolgendo gli scontri contro le milizie Daesh per raggiungere la città di Mosul. Uno scontro cruento che lascia vittime da entrambe le fazioni, senza consistenti conquiste o perdite di terreno da parte delle armate.

Solo nella scorsa settimana, il campo sfollati ancora in allestimento di Dibaga, è stato raggiunto da 1700 persone, le quali hanno occupato tutti i posti disponibili, superando così, di ben 3 volte, le capacità predisposte: 600 nuovi posti disponibili, 1700 le persone arrivate in pochi giorni, 70 famiglie in una notte soltanto. In tutto i presenti sono ormai oltre 7.000.

Il tutto è frutto della paura e degli sconvolgimenti che i bombardamenti stanno provocando in questa zona, in attesa di avere qualche avanzata sensibile verso Mosul.

Nell’area di Falluja le condizioni risultano ancora peggiori, soprattutto per l’assenza di aiuti vista la pericolosità dell’area. Anche qui si attendono decine di migliaia di sfollati quando la città sarà aperta.
Ad oggi, ciò che si registra, sono casi di persone che, nel tentativo di attraversare il fiume con mezzi di fortuna, perdono le vita e di molte altre vittime che vengono eliminate prima che possano sfuggire dall’area controllata dalle milizie ISIS asserragliate nella città, nascoste in tunnel e in aree che permettono il controllo dei fuggiaschi.

Le foto allegate commentano silenziose la distribuzione realizzata a Dibaga il 9 Giugno scorso, ma possono dare solo una parte della commozione: si tratta di giovani donne silenziose vestite tutte di nero, sotto il sole che ora tocca i 36 gradi. Ognuna tiene in mano la scheda della propria famiglia che, assegnata all’arrivo nel campo, garantisce la corretta distribuzione a chi ha la necessità.

Durerà poco il nostro contributo, sostenuto dalla grande generosità di chi ci permette, ormai da due anni, di essere presenti in questi luoghi di guerra, ma certamente ha creato qualche senso dell’attenzione che rappresentiamo nei confronti di chi ogni giorno cerca, nel futuro, una speranza nuova.

Un caro saluto.

Terry

 

Select your pledge amount

Acquisto