Raggi di sole e di speranza - Emergenza KURDISTAN

Una giornata di sole ad Erbil 2

Questo non é un lavoro tradizionale, é camminare tra la gente mentre il nostro gruppo fa la musica nel grande cortile circondato dai container, facendo danzare i bambini con suoni familiari. E’ una giornata di sole, ma l’inverno è arrivato e la temperatura permette solo alle persone con sangue caldo nelle vene di andare in giro in maglietta.

Ogni porta della fila dei container è aperta perché il calore del sole entri tra gli strati dei materassini che saranno aperti la notte per il riposo della famiglia. E i panni stesi lungo le pareti, o attraverso il corridoio tra i container, la fanno da padroni per rubare il calore del sole invernale che, quando arriva senza nuvole, da un senso di piacere e di forza molto dolce. Il bucato si asciuga, i bambini corrono dappertutto, gli anziani e i malati nei container sentono gli schiamazzi e sanno che è segno di vita, nonostante tutto.

Abbiamo visitato alcune delle famiglie più in difficoltà. Un organismo inglese ha messo a disposizione la cifra di US$ 250,00 per alcuni di loro la cui situazione è ritenuta più critica sulla base di una nostra valutazione. A noi spetta l’aiuto immediato e aggiungiamo la segnalazione per ottenere l’addizionale in moneta locale per la famiglia.  Proprio perché sono i casi più urgenti e difficili si vedono situazioni al limite della tolleranza; sono un monito a chi non percepisce l’umanità sofferente pensando solo ai propri affari.

Le notizie che arrivano da l’Italia parlano di pesanti ruberie alle spalle dei più poveri, di uccisioni di fanciulli, di donne, mentre qui tra le famiglie più in difficoltà troviamo coppie giovani, entro i 30 anni che lottano per i propri figli.  Un contrasto che stride pesantemente e ti fa sperare che la giustizia prevalga su tutto e tutti.

La prima coppia ha due bambine una di 2 e una di 4 anni che non cammina per difetto degli arti inferiori. La seconda coppia ha due bambini: il primo, di due mesi, è nato in un giardino di Erbil quando, fuggiaschi, ancora non avevano trovato sistemazione e, con la temperatura esterna calda, non avevano bisogno di riparo neppure per la notte, la seconda è una bellissima bambina di 3 anni con una anomalia che non le permette di camminare.

Sembrano un presepe vivente: gli sfollati, nella mangiatoia, ma questi due giovani hanno una bambina in più e i Re Magi non li conoscono. Per loro stasera un nostro pacco di pannolini e una scatola di latte in polvere e poi speriamo che l’organizzazione inglese riesca a sostenerli e rappresenti per loro l’arrivo dei Re Magi.

La vita nel campo “Area 128″ continua , è composto di 200 nuovi  container che saranno presto 1000, tali da far considerare gli sfollati qui residenti come privilegiati, la lavanderia nel giorno di sole funziona a pieno ritmo, anche se l’acqua di scolo inzacchera le ciabatte.

E stasera si va a dormire senza l’energia in casa nostra, che viene centellinata a tutta la città, ma con il cuore in pace …

Terry

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