Nei campi gestiti dalla Chiesa stanno emergendo molte difficoltà. In Ankawa Mall si é parlato prima di scabbia, ma ora credo sia una epidemia di morbillo, molto più grave. Ieri una forte rivolta delle donne. Chiedevano di trasferire le loro famiglie in luoghi più sani e meglio gestiti.
Anche il campo Ashti, che é stato assegnato a Padre Jalal, mostra pesanti limiti dovuti a tre elementi in particolare:
- Un’area dei containers del campo a suo tempo è stata assegnata a famiglie ortodosse di Mosul che non vogliono avvicinarsi ai cristiani nello stesso campo, che sono in genere Siriaci o Caldei da Qarakosh, Bertalla ecc.. , e questo crea divisioni per i servizi.
- Le persone che gestivano prima di Padre Jalal questo campo, avendo l’assegnazione da parte della Chiesa Caldea, crea resistenze alla gestione di Padre Jalal che però ha potuto inserire anche la messa sotto le due tende che abbiamo provveduto da UNICEF e che ora fanno bella mostra di se.
- Le strutture del campo relative all’acqua e alla sanitarizzazione sono state fatte da totali incompetenti e ora si hanno due immense aree infestate da acque nere che corrono in superficie e sono un gravissimo danno per i bambini che ci giocano dentro.
È stato modificato il livello dei serbatoi dell’acqua che erano stati impiantati a livello del terreno, per cui difficilmente usabili, ma la sanitarizzazione motivata dall’urgenza al momento dell’installazione, crea forti disagi. Abbiamo deciso di sostenere alcuni lavori che, con l’intervento di due imprese metteranno in sicurezza tutte e due le aree pesantemente inquinate. Si tratta di servire oltre 1300 persone. Investiremo un certa cifra (circa US$ 1.000,00) per i lavori che peraltro sono stati promessi a costi bassissimi e scontati dall’impresario che ha installato i vicini 1000 containers. Ho segnalato il caso da giorni al Cluster WASH dell’UNICEF, per ora senza successo.
Jabbar ha contattato in ambito sanitario, alcuni medici italiani che potrebbero recarsi in visita, attivandosi praticamente, e favorendo la collocazione dei farmaci in modo ufficiale presso strutture a servizio degli sfollati che ISCOS Marche mette a disposizione. Purtroppo l’ambulatorio che serve il campo Ashti di Padre Jalal non é efficiente in quanto apre alle 9:30 e chiude a mezzogiorno. I medici locali poi riferiscono i pazienti alle loro cliniche o studi privati. Cercheremo di sfruttare al meglio i medicinali, estremamente utili per gli sfollati.
Inoltre, Jabbar ha completato la distribuzione dei contributi di denaro per le famiglie con handicappati. Gli ultimi contributi sono stati assegnati a 4 famiglie Armene.
Tutte le mattine cominciamo la giornata con le notizie in attesa di avere nuovi sviluppi della tanto discussa riscossa contro gli ISIS. Dai rapporti UN che riceviamo vediamo per ora un forte aumento degli sfollati, ma si spera che il trend cambi presto, anche se non sarà un colpo di fulmine.
Terry Dutto