Cari amici,
il corso di Taglio e Cucito ideato ed allestito a beneficio delle donne del Campo Ainkawa 2 procede spedito: visto il grande numero di iscrizioni per i prossimi corsi, tutto lascia pensare che anche in futuro sarà un’attività partecipata e molto sentita dalla popolazione.
Dopo aver visitato il piccolo atelier gestito dalla signora Kifaa Habib, in cui vengono creati abiti di ogni genere – ma prevalentemente femminili e per giovani – , abbiamo incontrato le 7 donne che hanno partecipato alla prima sessione del corso avviato all’inizio del mese: è stato bello osservare gli sguardi sereni, talvolta addirittura felici, delle signore che mostravano il risultato del loro lavoro con le stoffe da noi procurate all’inizio dell’operazione.
L’obiettivo finale è quello di far acquisire alle partecipanti la manualità necessaria a marcare la stoffa, imbastire le pezze tagliate e lavorarle con la macchina per cucire. La copia cinese dell’antica macchina per cucire Singer, che era ben nota anche alla mia nonna, qui la fa da padrona per la sua semplicità e praticità d’uso: per quanto datata possa apparire, infatti, non manca un punto e permette di realizzare lavori di produzione propria da parte delle donne che la conoscono.
Imparare a cucire abiti è di per sé un’abilità manuale straordinaria, che nel contesto di Erbil acquisisce un valore ancora più profondo: i sorrisi delle donne che onorano il corso impegnandosi con costanza e dedizione ne rappresentano, in questo senso, la migliore testimonianza. Se poi la capacità permette loro di essere produttive anche per altri, avranno trovato nuovi approdi anche per il benessere della loro famiglia: nulla potrebbe descrivere meglio l’eccezionale valore della resilienza femminile.
La consegna della macchina per cucire, assegnata una volta giunti ai 2/3 del corso, premia l’assiduità di ogni partecipante permettendogli di mettere in pratica l’abilità acquisita anche per conto proprio, una volta tornate nei container. Abilità che verrà celebrata definitivamente nell’ultimo giorno del corso.
Forse non diventeranno produttrici di moda, ma magari saranno in grado di realizzare da sole ciò che ora comprano sui banchi sovraccarichi di abiti prodotti in Cina.
Un trofeo, quello della macchina per cucire, che, se e quando si potrà tornare, verrà portato a casa dalle vincitrici nel loro villaggio a Qarakosh: sarà il segno della generosità di FOCSIV, a cui va il sentito ringraziamento delle donne che partecipano e parteciperanno al corso.
Terry Dutto