Oggi la temperatura ha fatto tremare, noi abbiamo fatto sorridere le mamme - Emergenza KURDISTAN

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Si dice che la vita sia un insieme di alti e bassi, ma oggi la giornata in Erbil é andata verso i bassi: della temperatura, dell’energia e del gas.

Oggi la temperatura ha fatto tremare ogni persona non propriamente vestita da inverno e alla Ankawa Mall la gente tremava, chiedendo ancora come si potrà fare a riscaldare i lotti abitativi ricavati da una struttura aperta da ogni parte. L’energia elettrica è mancata nel pomeriggio e ancora la sera facendo diventare ogni cosa tremendamente nera per alcune ore.

Proprio e sempre nell’Ankawa Mall c’é la necessità di fare lavori di adeguamento degli impianti prevedendo che nei lotti delle famiglie si userà sempre di più l’energia elettrica.

E questo da ieri in particolare in quanto il gas da cucina è introvabile in tutta la città e dintorni,  fuori mercato da due giorni. Questa carenza inaspettata sta creando gravi difficoltà a chi non ha che un fornello da campeggio con una bombola vuota collegata.

Ieri nella scuola in cui i bambini cantavano con il nostro gruppo di giovani, occupata da 50 famiglie con 6 fornelletti a gas disponibili per tutti, il responsabile mi ha dichiarato “ .. abbiamo fatto pranzo in sei in famiglia con due scatole di fagioli freddi…” credo che oggi abbia ripetuto il menu, sempre che ci siano ancora barattoli di fagioli disponibili. Uno strazio !

La crisi del gas é generale, manca dappertutto e i prezzi sono schizzati come non mai: il primo giorno, ieri,  da 6.000 Dinari il mattino, il prezzo di una bombola é salito prima a 20.000 e verso sera a 25.000, mentre oggi ha toccato il livello astronomico di 45.000 Dinari per una bombola acquisita da una famiglia che già la usava per cui sicuramente non piena.

Sembra impossibile che una città grande di oltre 1 milione di abitanti si trovi senza uno dei carburanti più comuni nelle case, ma succede di tutto. Il gas non ci sarà per qualche giorno ancora in quanto deve arrivare da una raffineria che si trova in difficoltà per l’aumento vertiginoso delle richieste che superano la produzione visto che il milione e ottocentomila profughi e sfollati hanno probabilmente azzerato le riserve. E probabilmente non mancano anche le furbate di chi sta facendo grossi  guadagni fuori borsa.

Ieri però la nota positiva: abbiamo avviato la distribuzione dei pannolini per i bambini da 0 a 1 anno.

Una emozione forte vedere le mamme che, con occhi ridenti, hanno ringraziato.

DSCN3754_ridLa consegna in diverse località è avviata e procederà con le regole stabilite con liste di nominativi scelti prima della distribuzione, che permettono di tenere sotto controllo le consegne, evitando appropriazioni indebite.

Domani sarà la volta della ragazza handicappata grave a ricevere i pannoloni. La ragazza é stata visitata da Mons. Galantino e la sua famiglia ricorda molto bene l’emozione della visita.

Abbiamo anche avviato la ricerca del latte per gli infanti. Nella settimana prossima potremo dare il via anche a questa fornitura almeno a un centinaio di infanti, molti dei quali sono nati nelle aree di accoglienza in Erbil dopo la fuga dalle loro case.

Un altro pezzo da procurare rapidissimamente sono le calze. Abbiamo notato che tutte le persone sia nell’Ankawa Mall che nelle altre località abitate dagli sfollati, al limite della loro pazienza, camminano con i piedi nudi infilati in ciabatte estive. Le calze sono argomenti che si ritiene insignificanti, ma sovente fanno effetti positivi per contrastare la sensazione del freddo come un buon maglione. E la richiesta delle calze si é fatta sentire. Il pavimento in cemento ruvido non aiuta a dare sensazioni positive, ma questo non si può modificare.

Servirebbero anche le scarpe, ma di queste la richiesta è molto limitata perché ogni persona, entrando nella propria area, deve togliersi le scarpe e le ciabatte permettono una rapida operazione che non è possibile usando scarpe tradizionali.

La vita nei locali abitati dagli sfollati si sta svolgendo con gravi carenze che nel tempo si fanno anche gelide per la meteorologia che non da scampo. Provvederemo abiti pesanti, ma dobbiamo essere certi di avere quantità e modelli che siano ricevibili.

Purtroppo il problema delle stufe a kerosene non é stato ancora risolto, e sta creando un empasse anche per lo spazio che impegna nei locali molto limitati delle aree abitate dalle classiche 10 persone.

Insomma l’approvvigionamento invernale é avviato da noi per quanto ci é possibile fare. Spero che le istituzioni dell’ONU si affrettino a avviare quanto deciso tre giorni fa, la creazione di un “cesto infanti”, ma si deve prima passare attraverso varie approvazioni e alla verifica dei bilanci residui ….

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