Recenti rapporti sulla situazione della Protezione dell’Infanzia stilati nei campi anche fuori Erbil stanno facendo emergere una situazione di aggravamento della condizione psicoattitudinale delle persone ospitate con effetti che ormai si vedono anche nei bambini.
Per i bambini la perdita del beneficio della scuola come attività regolante della loro esuberanza fa emergere nuovi atteggiamenti aggressivi che devono essere considerati anche nel nostro lavoro.Per questo, stiamo allestendo momenti di formazione grazie alla equipe di animatrici che, attraverso la musica, riescono a sostenere platee di oltre centinaia di bambini con canti e danze.
Nella riunione settimanale del Child Protection Sub-Cluster dell’UNICEF si é parlato di questo, pensando a nuovi strumenti in grado di proporre un tentativo di recupero della normalità, magari coinvolgendo le famiglie, rappresentate soprattutto dalle donne.
Padre Jalal ha seguito il nostro consiglio e ha già riportato la sua meraviglia nel vedere riunite un numero di donne molto maggiore di quante si attendeva. La prima riunione ha già permesso loro di stilare una lista di proposte per migliorare la situazione della loro comunità che andremo a valutare.
Anche secondo altre nostre esperienze d’emergenza, sollecitate opportunamente, le donne si propongono come costruttrici di sviluppo e sarà importante continuare su questo piano dando loro sempre maggiori responsabilità che solo le donne sanno sostenere, per la loro attitudine ad essere i pilastri della loro società sul piano sociale.
Sono piccoli passi che si devono fare avendo in mente il risultato finale, che avrà un primo riscontro nel contenimento della aggressività dei bambini, per arrivare ad ottenere opzioni reali di avviamento di nuovi processi di adattamento, usando la grande capacità di resilienza delle donne, che è un dato da difendere a tutti i costi.
Terry Dutto