Il giorno di Natale è già un giorno particolare, con semplicità lo abbiamo fatto diventare speciale. Siamo andati a trovare le maestre e tutti i nostri collaboratori nelle loro case ovvero nei loro container.
Camminare nel grande campo di container non crea di per sé molta suggestione natalizia, ma dentro è tutto diverso.
Ovunque ci sono segni della cristianità esposti con orgoglio: la scena dell’ultima cena, le figure ritagliate della Sacra Famiglia in carta colorata, immagini che riproducono visi sorridenti di Maria e di un Gesù bellissimo, giovane, le scritte Merry Christmas.
Tutte le visite sono state fatte senza preavviso, come se succedessero per caso, la vita nel campo non offre tante alternative, abbiamo trovato tutte le persone nei loro alloggi, serenamente presenti agli impegni quotidiani.
Difficile per noi rifiutare l’invito di ognuno a “entrare in casa”, un breve scambio di auguri con commenti su argomenti comuni e l’immancabile caffè, sorbito a metà per evitare di esagerare con la caffeina, visto il numero delle visite.
Ma le nostre visite non sono certo state le uniche a rendere “memorabile” il Natale ad Erbil.
Il 22 dicembre Il Presidente del Senato, Senatore Grasso, in visita a Erbil, ha presentato la nuova Console, la dott.ssa Alessandra Di Pippo, presso la nuova sede del Consolato d’Italia che nel 2016 assumerà in pieno i poteri di Consolato, dopo essere stato a lungo un “Ufficio dell’Ambasciata Italiana di Bagdad”.
La nuova console è una giovane diplomatica, lei e il Presidente Grasso visiteranno il nostro Centro il giorno successivo.
È il 23 dicembre, l’ingresso all’Hope Center del Presidente viene salutato da uno schieramento di bambini dai 7 ai 12 anni che presentano un breve spettacolo di Taekwondo mostrando azioni di autodifesa e di attacco per la sicurezza personale.
Le arti marziali hanno il potere di trasferire un senso di ordine alle azioni da svolgere mentre gentilezze e inchini fanno da coreografia all’inizio e alla fine delle singole figure presentate.
Mentre il grande gruppo di visitatori entra nella seconda area del Centro Speranza, nella terza ci sono 120 bambini dell’asilo, che durante l’attesa abbiamo intrattenuto con musica e giochi festosi, e che hanno accolto le autorità con un sonoro coro di benvenuto.
Immancabile, infine, è arrivata la recita di Natale, bambini di 5 anni hanno messo in scena la nascita di Gesù, sotto la sapiente e amorevole guida delle maestre, accompagnati da canti brevi, musiche e racconti fuori campo fino all’arrivo dei Re Magi.
È stato un momento davvero commovente per molti, inclusi noi e il Presidente non ha lesinato grandi sorrisi di compiacimento e congratulazioni per il grande lavoro svolto.
La giornata è proseguita con la distribuzione dei regali per i bambini dell’asilo, costituiti da una giacca a vento invernale su misura, un paio di calze, un dentifricio e uno spazzolino.
I bambini sorridenti e felici, noi soddisfatti, ma le sorprese non erano finite; bambine e bambini che frequentano l’Hope Center, hanno servito il pranzo preparato in precedenza nelle case di ognuno di loro.
La giornata è stata di un’intensità notevole, grandi emozioni si sono susseguite in tempi stretti e coinvolgenti.
Le visite del giorno di Natale, alle abitazioni delle maestre nei containers hanno fatto da cornice a tanta emozione, rafforzando il senso di “famiglia” che stiamo cercando di costruire con tutti i nostri collaboratori, auspichiamo che il senso di appartenenza ci consenta un lavoro sulla costruzione della pace, nonostante le situazioni che le persone nei container vivono e che sono sempre più stressanti per tutti gli sfollati.
Natale è senza dubbio stato un’occasione preziosa per cercare di trovare qualche momento di serenità, la paura e l’incertezza verso il futuro, l’impazienza più o meno manifesta di cambiare la propria condizione restano i sentimenti prevalenti.
Ci sono alcune notizie che aumentano l’angoscia, come la perdita di alcuni fratelli che hanno perso la vita nel Mar Egeo, cercando di raggiungere la Germania, ma ci sono anche notizie che alimentano la speranza, 149 persone, cristiani del campo Mar Ilia, sono state trasferite da Padre Douglas in Slovacchia, sfruttando le sue conoscenze dei rappresentanti della Chiesa del Paese.
L’anno nuovo si avvicina, mentre la battaglia armata sta bruciando presso la città di Ramadi,
si attende, tra timore e speranza, il tanto anticipato, ma mai ancora tentato, recupero della piana di Ninive con la liberazione di Mosul dalla morsa dell’ISIS.
E l’anno nuovo comincerà presto, per ora il piacere del Natale lascia il gusto buono delle cose belle.
Terry Dutto